Unknown

A distanza di un anno ci sono dolori a cui l’anima ha finito per dare dimora, insieme ai suoi rimpianti ricchi di “se”,  ma a distanza di un anno la vita ha continuato a scorrere e continuerà a farlo.


Si cade, si tocca il fondo e poi ci si rimette in piedi a volte senza neppure sapere come.

Senza pretese o buoni propositi, che ho smesso di fare da tempo, l’unica salvezza è lasciarsi avvolgere, come una foglia, da un vento di speranza. Farsi trasportare verso quel che sarà con il cuore aperto, nonostante vecchie ferite brucino ancora; verso scelte che potranno cambiare il corso del nostro percorso portando a chiedersi, tra la paura e l’incertezza, se è forse troppo tardi.

No, non è troppo tardi quando si ha ancora la possibilità di scegliere. Quando si è ancora vivi. Quando si ha ancora voglia di migliorare le cose, senza doversi accontentare o limitare. Quando si è disposti ad accogliere i doni del domani, ad aver fiducia, ad amare in modo incondizionato senza l’ossessione di dare e la pretesa di ricevere.

A distanza di anno… un nuovo anno inizia
e citando il titolo di un libro e del corrispettivo film bè…

Io speriamo che me la cavo.

Grazie a tutti voi che seguite con affetto questo blog, rendendolo vivo e condividendo con me e Marril le vostre sensazioni.


Grazie a coloro che ci seguono silenziosamente.


Un grazie personale a Marril, il maschietto riflessivo del blog- con cui la collaborazione va avanti da alcuni anni - che arricchisce questo spazio con quelle che ritengo dolci perle di poesia.


E infine... un grazie a questa vita, la quale mi concede tutte quelle emozioni che mi permettono di alimentare queste pagine virtuali.


Unknown
La frenesia di queste giornate ricche di luci, colori e regali ci accompagna oggi davanti a un piccolo giaciglio di paglia...
..un luogo così semplice, così umile.

Riscopriamo, nonostante il freddo di questa stagione, un dolce calore d’amore e serenità che pervade l'anima arrivando dritto al cuore.
Il bisogno di riunirsi,
di condividere con un piccolo gesto,
un’attenzione rivolta a nostri cari si risveglia dentro di noi.

E in quell'abbraccio, che raccacchiude in sè un augurio, ritroviamo il valore di un sentimento che a volte disperdiamo nel tran tran quotidiano.

Con questo semplice gesto vogliamo augurare a tutti voi un sereno Natale

  Blumoon & Marril
Marril



Un vagito…
la melodia profonda che invade la casa…
il dolce sapore di un sorriso delicato…
la premura per uno spontaneo pianto…
piccoli, delicati movimenti…
vocali... insolite, accostate ingenuamente
ad esprimere... sensazioni
probabilmente profonde...
da noi non capite
seppur avvertite dalla carezza
che ogni volta lambisce l’anima.

Il contatto di chi ti cerca…

e senza riflettere…  ti stringe a sé …
...Una piccola manina... può dire tutto ciò
esplosione dell’amore più puro
il legame, l’affetto
la speranza crescente
il materializzarsi del miracolo
la rarità di un unico momento
un cammino…


E allora regali
magari uno strano oggetto...

Una sagoma
donerà un sorriso
si accosterà a dolci sogni,
forse sarà detentrice di un pensiero
riferimento di un momento…
presente a consacrazione del nuovo arrivo,
primo oggetto per accompagnare una nuova vita …
 
Unknown


Osservo le nuvole mutare… la loro forma, i lori colori… e come una bambina mi incanto ad osservare il tempo impercettibile che passa.
Disegno volti, immagino oggetti, sogno paesaggi lontani che si susseguono davanti ai miei occhi… e come i pensieri allo stesso tempo mi sfuggono.
Disegno, immagino, sogno… desiderio

Desiderio di una mano da stringere, della tua mano da stringere… come un legame inscindibile.

Ho letto da qualche parte che la pelle, più della vista, conserva un ricordo… e allora mi soffermo sul tuo calore, su quel piccolo contatto e lo faccio mio.
Una parte di te ora mi vive dentro, mi trattiene dall’essere travolta dai ricordi del passato che alimentano ferite e che dolcemente, in questo presente, vengono curate.
Sorrido, mi viene spontaneo…  e i pensieri attenuano la loro corsa.

Torno a guardare le nuvole e penso a quel piccolo gesto, al calore di quella mano che delicatamente mi sfiora.

Non sono poi così lontane le nuvole.



"Sei di poche parole oggi…” sorride e mi prende la mano.
Una mano che non sento da dieci giorni ma che mi basta un tocco per riconoscerla. 
La pelle ha una memoria di ferro.
Mi abbandono al contatto, stringo forte quella mano, la risento mia.
(Giulia Carcasi - Ma le stelle quante sono-)