Spegnete le luci,
cancellate la mia immagine,
eliminate i ricordi che avete di me
. . . Togliete i riflettori . . .
Se mi vedete ignoratemi,
non avvicinatemi,
respingetemi e non mi ascoltate.
Non salutatemi se mi incontrate
. . . Dimenticatemi . . .
Cancellate i miei passi,
le mie impronte.
Negatemi il sorriso,
le carezze . . . qualsiasi gesto.
Non permettetemi di vivere
. . . Annientate la mia anima . . .
Fatemi vagare come ombra,
reietto in una vita
che non so se merita. . .
Salvate la vostra essenza
non calpestate il sentiero da me imboccato,
non incrociate la mia via.
. . . Che i colori della mia immagine appassiscano
spegnendosi in monocromia e infine nel buio . . .
Via via. . .
Lasciatemi solo. . .
Abbandonatemi. . .
Punito dalle mie stesse mani
perché non sia motivo di sofferenza. . .
. . . affinché io stesso non soffra.
Per non sprecare una vita che, di volta in volta, vede le proprie tracce ricoperte e annebbiate dalle intemperie.
-Marril-
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